Venerdì 28 aprile 2023, ore 16:15 – 18:00
Aula A+B, Complesso San Niccolò, Via Roma 56, Siena
"Disinformati sulla disinformazione" - seminario di Alberto Acerbi (Università di Trento)
L'incontro fa parte del ciclo di seminari del corso di Mass media, cultura digitale e società (prof. Tiziano Bonini) della laurea triennale in Scienze della Comunicazione ed è organizzato in collaborazione con il prof. Stefano Guidi, grazie ai fondi di dipartimento per il sostegno alla ricerca.
Abstract
Una narrativa molto diffusa sostiene che la disinformazione sia abbondante nei social media, sia avvantaggiata nella circolazione rispetto all'informazione veridica e sia in grado di cambiare le credenze e i comportamenti delle persone. Nel mio seminario esaminerò come questa narrativa non sia coerente con molte ricerche che mostrano, al contrario, che la diffusione della disinformazione online è limitata, la disinformazione non è avvantaggiata rispetto alle informazioni vere e spesso è innocua o al massimo rafforza e giustifica convinzioni preesistenti. Questa immagine è consistente con una visione dell'influenza sociale ispirata dalla teoria dell'evoluzione culturale, secondo la quale gli esseri umani non sono tanto caratterizzati dall'essere creduli, ma semmai dall'essere difficili da influenzare. Discuterò poi del perché questa narrativa ha avuto successo, e perché può essere fuorviante, o addirittura dannosa: può essere legata a un calo di fiducia nelle istituzioni e nei media; leggi sulle "fake news" sono state utilizzate per limitare la libertà di stampa; e, soprattutto, distoglie attenzione e risorse dalle cause profonde - sociali, culturali, ed economiche - dei problemi.
Bio
Alberto Acerbi è un ricercatore senior nel Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell'Università di Trento. Si interessa di evoluzione culturale, sociologia della cultura, e antropologia cognitiva. La sua ricerca utilizza approcci quantitativi ed evoluzionistici per far luce sui fenomeni culturali, soprattutto contemporanei. Più recentemente, si è interessato all'uso della teoria dell'evoluzione culturale per studiare l'effetto dei media digitali. Su questo argomento ha pubblicato nel 2020 un libro con Oxford University Press: "Cultural evolution in the digital age".